Negli ultimi anni alcune parole sono transitate come meteore affollando i nostri cieli per poi dileguarsi velocemente all’orizzonte. Ricorderete che non c’era articolo di giornale o convegno professionale in cui non si desse spazio e voce a termini come: Digital Revolution, (e poi) Disruption, (e poi) Resilience,… e poi?
E poi – ORA – è il momento della parola “Sostenibilità”.
Ma questo “momento” è qui per restare, e sarà un bene che ciascuno di noi contribuisca a non permettere che si dilegui. Sarebbe in effetti opportuno sorvegliare per garantirne la sempre maggior presenza, fintanto che “Sostenibilità” si faccia, oltre la parola, un sentire permanente e rilevante.
Poiché in Eumetra crediamo fortemente nella necessità di alimentare questo sentire, stiamo nel nostro piccolo sorvegliando – pertanto analizzando e interpretando i dati disponibili dagli osservatori della piattaforma proprietaria Knowledge Building.
Su queste basi abbiamo verificato l’esistenza e l’intensità del legame tra le tre dimensioni della Sustainability (ambientale, economica, e sociale) e l’opinione generale che i consumatori hanno dell’operato del mondo delle imprese – trasversalmente a diversi settori economici.
Ebbene: il legame esiste, e la statistica ci consente di affermare che si tratta di un legame forte e significativo: vale a dire che i settori a cui si riconosce un elevato coinvolgimento nelle tre dimensioni citate sono anche settori dei quali si ha un’opinione generale molto positiva. La quale opinione si alimenta naturalmente anche di altri fattori, di rilevanza in effetti prevalente, e questi sono riferibili alla qualità dell’offerta di prodotti e servizi propria di ciascun settore.
Cosa possiamo apprendere da quest’analisi?
- Che le risorse aziendali investite in Sostenibilità hanno, a tutti gli effetti, la capacità di riverberare positivamente sull’opinione che i consumatori hanno delle Aziende – contribuendo al traino positivo dei main KPI e dell’intero Brand Funnel – e che questo effetto si innesca virtuosamente per le Aziende già accreditate presso i consumatori per il loro “saper fare bene”, ciascuna nel loro campo.
Quindi,
- Che in mercati per lo più maturi e saturi – in cui le caratteristiche di prodotti o servizi sono spesso sovrapposte, e in cui i processi di innovazione di successo si son fatti faticosi e a tratti ‘cosmetici’- il Brand con i suoi Valori, tra cui più che mai la “triade” della Sostenibilità, costituisce oggi un fertile territorio di differenziazione. La componente strategica di questa evidenza risiede nell’opportunità di accreditarsi – ORA! – rendendosi distintivi come attori credibili di Sostenibilità, consapevoli che questo investimento contribuirà ad aumentare il valore del Brand e l’attrattività della propria offerta.
In sintesi,
- Che investire (e naturalmente comunicare, e agire coerentemente) in Sostenibilità costituisce – oggi, un elemento ancora differenziante e certamente rilevante: quindi innovativo – e pertanto un territorio potenziale di successo, oltre che, ma non in ultimo, una strategia “win-win” di medio periodo per il futuro sia delle Aziende che del Pianeta.
L’analisi di cui si tratta ci ha consentito anche di definire una misura dell’intensità di questo legame, e di analizzarla trasversalmente a diversi settori economici. Questa misura costituisce una sorta di ‘punto 0’ – un benchmark temporale ma anche di mercato – che monitoreremo nelle prossime edizioni dei nostri osservatori, in generale e per tutte le Aziende che con questo benchmark vorranno confrontarsi.
Noi di Eumetra, quindi, sorveglieremo. Poiché ci piace immaginare questa misura come fosse “la forza della leva” con la quale, come disse Archimede, sollevare il – o meglio dare sollievo al – Mondo.