“Pillole di Benessere” è uno stimolatore dell’ottimismo reale. Si usa per il trattamento della negatività diffusa e degli affanni contemporanei. Contiene opinioni, peculiarità, vezzi che inducono alla fiducia nel domani, tutti rigorosamente estratti dalle indagini Eumetra. Non si segnalano controindicazioni, né effetti collaterali. La dose raccomandata è di 1 pillola ogni quindici giorni, in occasione della pubblicazione. È preferibile assumere il prodotto a stomaco pieno, per combinarne gli effetti a quelli di un buon pranzo.


Con questa nuova rubrica ci siamo riproposti di dare risalto ai numeri delle nostre ricerche in grado di lasciare un innegabile retrogusto di ottimismo. Noi raccogliamo principalmente le opinioni della gente, quindi per scovare questi “magic numbers” tocca davvero armarsi di pazienza. Bisogna cercarli come si fa con i quadrifogli, perché il quadro attuale certamente non è roseo. Però trovarli – imbattersi in uno spunto di positività – equivale a rinsaldare la speranza nel genere umano ed è quindi cosa in grado di orientare al bello l’intera giornata.

Ad esempio, nell’Osservatorio mensile sui consumi che realizziamo in Italia per Findomestic, abbiamo registrato un incremento della propensione all’acquisto di automobili, per il secondo mese di fila. Sia chiaro, non si tratta di firme su contratti ma di un’intenzione dichiarata a valutare l’acquisto di un veicolo, nell’arco dei prossimi tre mesi. A dicembre 2022 era il 14,5% degli italiani ad esprimerla e a febbraio 2023 ben il 20,5%. Per carità, le oscillazioni, si sa, vanno e vengono. Però se consideriamo il quadro complessivo questo dato ha qualcosa di straordinario.

L’auto sta vivendo una transizione complessa verso l’elettrico. Citiamo di seguito e in ordine puramente casuale alcuni degli elementi che generano entropia: le decisioni contrastate della politica centrale (come lo stop alla vendita di auto non ad emissioni zero nel 2035), quelle altrettanto controverse della politica locale che tende verso la sweet mobility (in città si circola ad una velocità massima di 30 km/h, autobus compresi, non so se mi spiego…), la disputa di lillipuziana memoria su quale motorizzazione inquini di più o di meno, i prezzi alti delle vetture e quelli ancora più alti dell’energia, la scarsa autonomia delle elettriche, la scarsissima presenza di colonnine di ricarica.

Insomma, se prima acquistare l’auto era un piacere ora è diventata una scelta complessa, per solutori più che abili, e comunque armati di un portafoglio in grado di sostenere il rischio legato all’incertezza degli elementi che costituiscono la scelta. Eppure, l’essere umano va avanti. Si rigenera, muta, si adatta all’ambiente fino a trovare sempre e comunque la soluzione ai propri problemi. In fondo, evolve più e meglio della tecnologia.