Che cosa può farci stare davvero bene? La domanda è tutt’altro che semplice, ma interpretando, almeno in partenza, la nostra ‘pillola’ come qualcosa da assumere, ci viene in soccorso l’aggancio a quanto concretamente facciamo ogni giorno attraverso le nostre scelte alimentari, anche perché, come ci ricordano i filosofi, “noi siamo quello che mangiamo”.

La nostra ricerca “Benessere e Sostenibilità” è una miniera preziosa di dati in questo senso: interpreta gli atteggiamenti della popolazione italiana sempre aggregandoli per temi comuni e arrivando a delineare cluster abbastanza omogenei di comportamenti in relazione ai diversi ambiti della vita delle persone, così, per esempio, in campo alimentare possiamo descrivere uno stile Armonico, uno stile Pioniere, e poi uno Irrisolto, Affannato, Appagato… Attenzione, le parole sono molto più concrete di quanto si possa pensare: dietro ogni etichetta ci sono le persone, i loro progetti, le loro scelte, le liste della spesa e i carrelli, i diversi modi di mettersi a tavola e di cucinare…

Prima di scoprire meglio questa articolazione (con dettagli a volte divertenti, oltre che molto istruttivi), vorrei fermarmi a riflettere su un dato che ha attirato la mia attenzione: alla domanda se negli ultimi anni il suo stile alimentare è cambiato ben quasi il 70% degli italiani risponde in modo affermativo.

Fin qua nulla di particolarmente degno di nota, anche perché sappiamo e sperimentiamo che sono diversi i momenti della vita in cui l’alimentazione viene rivista – muta il ciclo di vita, ci si mette a dieta, si ha bisogno di un minor/maggior numero di calorie, si cucina di più/di meno, etc. etc. Senza contare che gli ultimi anni hanno rappresentato un vero spartiacque, con conseguenze su molti ambiti della nostra vita quotidiana.

Quello che però colpisce davvero è l’univocità della direzione del cambiamento, quasi un plebiscito verso la ricerca di… benessere! Si cerca infatti di ‘mangiare meglio, con prodotti di migliore qualità’ (32%), si ‘mangia in modo più salutistico’ (27%), si è ‘più attenti alla lista degli ingredienti’ (28%), si ‘cercano cibi con meno grassi’ (30%) e si ‘utilizzano più spesso prodotti freschi’ (26%).

Poiché non tutti siamo uguali, e ci sembra logico ipotizzare che una giovane donna Armonica sarà più attenta di un signore Sregolato, sarà interessante capire meglio cosa fa lei e che cosa fa lui, come ciascuno interpreta e rende concreti i suoi comportamenti. Cosa vuol dire ‘mangiare meglio’, per esempio? Sono sicura che ognuno ha la sua ricetta, fatta di alimenti veg, di varietà e di rinunce, di proteine vegetali al posto di animali, tanti cibi integrali, abbondanza di legumi e di cereali, di frutta e di verdura, di… approfondiremo meglio insieme nelle prossime “pillole”.

Ritorniamo al punto di partenza: che cosa può farci stare davvero bene? Risposta: prestare attenzione alla nostra alimentazione. Sembra così facile, eppure…


“Pillole di Benessere” è uno stimolatore dell’ottimismo reale. Si usa per il trattamento della negatività diffusa e degli affanni contemporanei. Contiene opinioni, peculiarità, vezzi che inducono alla fiducia nel domani, tutti rigorosamente estratti dalle indagini Eumetra. Non si segnalano controindicazioni, né effetti collaterali. La dose raccomandata è di 1 pillola ogni quindici giorni, in occasione della pubblicazione. È preferibile assumere il prodotto a stomaco pieno, per combinarne gli effetti a quelli di un buon pranzo.